Baphomet: Il Dio cornuto.

Il Baphomet è una ‘figura’ che fa parte della storia dell’occultismo, ed è ormai (a torto) diventato un simbolo associato  alla magia nera, alla stregoneria e/o al satanismo.
Questa figura compare nella storia dei Cavalieri Templari i quali furono accusati di usarla nelle loro cerimonie di iniziazione, ed anche di adorarla. 
Sono diverse le teorie sulle origini del nome: Eliphas Levi (pseudonimo di Alphonse Louis Constant, nato nel 1810 e morto nel 1875), occultista e massone francese di alto grado che ha disegnato il celebre dipinto del Baphomet, sostenne che il nome derivava da una codifica cabalistica: ‘Il nome del Baphomet dei Templari, che dovrebbe essere pronunciato cabalisticamente al contrario, è composto di tre abbreviazioni: Tem.; OHP.; AB.; Templi omnium hominum patti Abbas, ‘il padre del tempio della pace di tutti gli uomini’. 
La rappresentazione moderna del Baphomet affonda le sue origini nelle divinità pagane. 
Infatti, nelle mitologie di un gran numero di antiche civiltà si parla di una sorta di divinità cornuta.
Nel 1861, Eliphas Levi incluse nel suo libro Dogma e rituale dell’alta Magia, un disegno che diventerà poi la più famosa rappresentazione del Baphomet: un capro umanoide alato con un paio di seni e una torcia sulla testa tra le corna. 
Nella prefazione del suo libro, Levi dichiarò: 
‘La capra sul frontespizio porta il segno del pentagramma sulla fronte, con una punta in alto, simbolo di luce, le sue due mani che formano il segno dell’ermetismo, quella rivolta verso l’alto verso la luna bianca di Chesed, l’altra verso il basso in direzione di quella nera di Geburah. 
Questo segno esprime la perfetta armonia della misericordia con la giustizia. 
Un suo braccio è femminile, l’altro è maschile come quelli dell’androgino di Khunrath, attributi che abbiamo dovuto unire con quelli del nostro caprone perché è uno e lo stesso simbolo. 
La fiamma di intelligenza brillante tra le corna è la luce magica dell’equilibrio universale, l’immagine dell’anima elevata sopra la materia, come la fiamma, pur essendo legato alla materia, brilla sopra di essa. 
L’orrenda testa della bestia esprime l’orrore del peccatore, che agendo materialmente, è l’unico responsabile che dovrà sopportare la punizione, perché l’anima è insensibile secondo la sua natura e può solo soffrire nel momento in cui si materializza. 
L’asta eretta in piedi al posto dei genitali simboleggia la vita eterna, il corpo ricoperto di squame l’acqua, il semicerchio sopra l’atmosfera. 
L’umanità è rappresentata dai due seni e dalle braccia androgine di questa sfinge delle scienze occulte.’ 
Osservando da vicino questa figura, si può vedere che è un personaggio androgino in quanto è in possesso delle caratteristiche di entrambi i sessi. 
Nella filosofia occulta l’androginia rappresenta il più alto livello di iniziazione alla ricerca dell’unione con Dio.
Le  due parole scritte sulle braccia del disegno, ossia ‘solve’ sul braccio destro, e ‘coagula’ su quello sinistro formano la frase ‘solve coagula’ o ‘solve et coagula’, il cui significato è ‘soluzione e coagulazione’ che è una filosofia basata su pratiche alchemiche medioevali.
Gli alchimisti si proponevano tre grandi obiettivi: 
  1. Conquistare l’onniscienza.
  2. Creare la panacea universale, un rimedio cioè per curare tutte le malattie, per generare e prolungare indefinitamente la vita.
  3. La trasmutazione delle sostanze e dei metalli in oro. 
In merito a quest’ultimo obbiettivo, essi sostenevano che la trasmutazione dei metalli di base in oro rappresentava un tentativo di arrivare alla perfezione, in quanto l’oro era considerato la sostanza che più si avvicinava alla perfezione a motivo della sua intrinseca natura di incorruttibilità. Per cui se fossero riusciti a svelare il segreto dell’immutabilità dell’oro avrebbero ottenuto la chiave per vincere le malattie ed il decadimento organico; da qui si spiega l’intreccio di tematiche chimiche, spirituali ed astrologiche presenti nell’alchimia medievale. 

Il processo alchemico quindi era quello di prendere la ‘materia prima’ e mescolarla con lo zolfo ed il mercurio e scaldarla nella fornace, per trasformarla gradualmente, passando attraverso vari stadi. Quindi la ‘materia prima’ veniva demolita (solve), per trasmutarla e unirla in una forma nuova (coagula). 

Eliphas Levi applicò questa frase al regno religioso/spirituale dove, secondo lui, i credi non-illuminati potevano essere demoliti e poi trasformati in sentieri più illuminati che avrebbero unito tutti in una prospettiva nuova che avrebbe messo tutti d’accordo. 
In altre parole, egli voleva demolire la dottrina che Gesù Cristo è l’unica via che porta a Dio, ed altre ‘dottrine settarie’ come questa, affinché l’umanità potesse unirsi per seguire il suo dio in una unica religione mondiale.
Esattamente quello che è il proposito della massoneria. 
Inoltre è da notare il braccio destro posto a forma di squadra, che è un simbolo massonico; come anche le due mani che hanno ambedue due dita rivolte verso l’alto che stanno ad indicare la legge degli opposti presente nella Massoneria, che è la legge del portare ordine fuori dal caos, del riconciliare gli opposti, ossia il bene e il male, la luce e le tenebre. 
Il massone Albert Pike sostiene che, nella Massoneria, Baphomet è un simbolo, il cui vero significato è rivelato solo agli iniziati di alto livello.
‘E assurdo supporre che gli uomini di intelletto adorassero un idolo mostruoso chiamato Baphomet, o che riconoscessero in Maometto un profeta ispirato. 
Il loro simbolismo, inventato secoli prima, per nascondere ciò che era pericoloso confessare, fu ovviamente male interpretato da coloro che non erano iniziati, e ai loro nemici sembrò essere panteistico. […] 
I simboli dei saggi diventano sempre gli idoli della moltitudine ignorante. Ciò che i Capi dell’Ordine veramente credevano e insegnavano, viene indicato agli Adepti per mezzo dei suggerimenti contenuti nei Gradi elevati della Massoneria, e per mezzo dei simboli che solo gli Adepti capiscono’.
Le dichiarazioni di Pike mostrano che quindi questo simbolo è uno dei ‘simboli della Saggezza’  e quindi fa implicitamente parte dei simboli della massoneria, e difatti l’altro massone Albert Mackey gli fa eco quando dice che il ‘Baphomet’ era:

‘semplicemente un impressionante simbolo che insegnava la lezione della mortalità’. 

Ecco perché Baphomet viene invocato tra i massoni, in quanto è il portatore della luce (intellettuale) e della conoscenza.

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