I volti di Belmez
Questa sera vi propongo due articoli sulle famose apparizioni di volti spettrali che avvengono sul pavimento di un anonima casa di Belmez de la Moradera.
Uno, molto critico, presenta la posizione ufficiale del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) ed un altro del Dott. Cascini Sergio pubblicato su un sito che vi consiglio vivamente di visitare (se già non lo conoscete), www.nibiru2012.it, con il suo imperdibile forum (ancora, dopo tanti anni, molto attivo e ricco di spunti interessanti).
Ve li propongo tutti e due in modo che potete confrontare le posizioni (io, questa volta, sono dalla parte del CICAP), farvi un opinione e offrirvi anche uno spunto per un viaggio diverso dal solito, dato il periodo vacanziero.
Vi auguro buona lettura.
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Il fenomeno dei “volti di Bélmez” (si presentò nel 1971, nel paese andaluso Bélmez de la Moraleda, nella provincia di Jaén (Spagna).
All’inizio si trattava semplicemente di un volto, simile al “Sacro Volto” della Cattedrale di Jaén, che si suppone sia uno dei tre lini con cui la Veronica asciugò il volto di Cristo – che, secondo i proprietari della casa in cui apparve, aveva resistito a tutti i tentativi di cancellazione.
I proprietari dissero che erano arrivati a eliminare il pezzo di pavimento ricoprendolo con altro cemento per poi accorgersi che il volto tornava ad apparire.
La stampa dell’epoca trasformò il fatto in un autentico fenomeno di massa, e la famiglia, che fin dal principio aveva venduto foto del “volto” e biglietti di ingresso per la visita della casa, prontamente cominciò a offrire nuove attrazioni: altri volti si aggiunsero all’originale e coloriti personaggi in cerca di visibilità contribuirono a darle maggior attrattiva.
Il paese, di appena 2000 abitanti, arrivò a registrare oltre 10.000 turisti a fine settimana.
Nonostante tutto, il fenomeno passò con il tempo in secondo piano.
I giornali che tanto avevano contribuito a divulgare il mistero non tardarono a denunciarlo come fraudolento, a segnalare il profitto economico che stavano ottenendo i proprietari del volto, e a discutere di quanto se ne fosse approfittato come grande attrazione turistica.
E, anche se gli “investigatori” continuavano a parlare dei “volti di Bélmez” come del “più grande fenomeno paranormale della storia”, quel che è certo è che nel giro di un anno tutto cadde poco a poco nell’oblio.
All’inizio del 2004 la vicenda è tornata alla ribalta.
La morte di Maria Gòmez Càamara, la proprietaria della casa dei volti, ha riportato il fenomeno dei volti su tutti i mezzi di comunicazione, e questa nuova pubblicità ha fatto accorrere a Bélmez migliaia di curiosi, ansiosi di assistere allo spettacolo.
Così come accadde nel 1971, non è mancato chi ha di nuovo approfittato dell’attrazione turistica.
Questa volta i protagonisti principali sono stati la Sociedad Española de Investigaciones Parapsicológicas (SEIP), che ha avvallato la paranormalità del fenomeno e l’Amministrazione comunale di Bélmez, disposte a comprare la casa per insediarci un “centro di interpretazione dei volti”, un museo che dovrebbe servire da attrazione turistica permanente.
Solo non hanno tenuto conto del fatto di non essere gli unici ad avere questa ambizione: gli eredi di Maria Gòmez vogliono la loro fetta di torta e così hanno chiesto per la casa un prezzo esorbitante. Si parla di un milione di euro.
Di fronte a questo ostacolo irrisolvibile per l’economia del paesino spagnolo, gli investigatori della SEIP non hanno tardato a trovare una soluzione: nell’ottobre 2004 hanno annunciato la scoperta di nuovi “volti” in una seconda casa, quella dov’era nata Maria Gomez, che ha il vantaggio di essere molto più economica di quella originale.
L’affare era di nuovo in marcia.
È stato qui che è sopravvenuto un nuovo ostacolo: Francisco Máñez, veterano investigatore valenciano, ha denunciato pubblicamente che lui stesso aveva insegnato ai membri del SEIP a disegnare i “volti” nella nuova casa.
La denuncia di Máñez, sostenuta da abbondanti dati pubblicati su El Escéptico Digital, bollettino dell’ARP-Sociedad para el Avance del Pensamiento Crítico (un’associazione analoga al CICAP in Spagna, NdR), ha trovato eco sulla stampa, e il giornalista Javier Cavanilles ha pubblicato sul quotidiano El Mundo una serie di articoli che hanno affossato di nuovo l’operazione commerciale.
E questa volta, pare, definitivamente.
Nonostante sia la SEIP che l’amministrazione comunale di Bélmez continuino a garantire che il fenomeno è autentico e che l’opportuna apparizione di nuovi “volti” in una casa più a buon mercato non ha nulla a che vedere con alcuna manipolazione, di certo la stampa spagnola ha perso anche quel poco rispetto che aveva per il fenomeno, al punto che, quando dopo poco, è saltata fuori una registrazione video che mostrava strane figure che sembravano attraversare un grattacielo incendiato di Madrid, i quotidiani hanno subito parlato di possibile truffa, dicendo che poteva trattarsi di “un nuovo falso come quello di Bélmez”.
Truffa alla quale hanno partecipato sia la SEIP che l’Amministrazione comunale che, per mesi, hanno minacciato di sporgere denuncia per diffamazione contro Francisco Máñez, ARP-SAPC e Javier Cavanilles, ma non l’hanno mai fatto.
Evidentemente, queste denunce sono consistenti quanto i “volti” paranormali…
Fernando L. Frìas Sanchez
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Qualche anno fa sono stato a Belmez de la Moradera, un piccolo paesino spagnolo, per vedere la casa dove persistono, dal 1971, strane manifestazioni.
In questo paesino di montagna niente lascia presagire ai fatti misteriosi che ancora adesso si svolgono in una casa di contadini, per meglio dire due case.
Infatti alla fine di una ripida salita, svoltando a destra, si trova la casa in cui sono avvenuti i primi eventi mentre svoltando a sinistra troviamo una nuova casa in cui si assiste agli stessi fatti ma avvenuti di recente.
La prima casa non ha niente di speciale, una semplice dimora con la facciata dipinta di bianco, con un balconcino con piante grasse ed con un portoncino d’ingresso color marrone chiaro con sopra il numero 5 della strada.
La porta della casa è aperta ed un signore di una certa età ti fa’ entrare , non ti chiede nulla, ma dopo pochi metri di corridoio, sulla sinistra, nella piccola cucina, trovi un tavolo su cui c’è una piccola ciotola con delle offerte, a quel punto lasci la tua e puoi scattare foto della casa.
Pensavo di poter accedere anche alla soffitta della casa, ma non mi è stato possibile in quanto dei ricercatori universitari stavano conducendo analisi tecniche con macchine fotografiche e telecamere.
La mia più grande sorpresa è che trovo gli abitanti della casa che mi salutano normalmente, seduti accanto al camino, la loro vita sembra procedere normalmente nonostante quello che accade intorno. Per loro vedere delle facce nuove non è un problema, visto che ogni tanto dal pavimento di cucina o della soffitta , sin dagli anni 70, appaiono e scompaiono volti impressi nella malta.
Anche questa è stata una sorpresa, in quanto il pavimento non è ricoperto di piastrelle come comunemente viene fatto, ma è stato lasciato grezzo, ricoperto solo da una semplice gettata di cemento.
Il pavimento è l’autentico mistero: una mattina dell’agosto 1971, Maria Gomez Pereira, proprietaria della casa, trovò nel pavimento di cucina , l’immagine del volto di un uomo che urlava.
Sembrava dipinto ma l’immagine non si riusciva a cancellare, tanto che il figlio di Maria, Miguel, spezzò il cemento con un piccone e ripristinò il tutto con una nuova colata.
La cosa però non fini lì, l’8 dicembre del 1971 la faccia era di nuovo tornata.
A questo punto il cemento venne tagliato tutt’intorno alla figura e la lastra risultante venne appesa in una parete e protetta con vetro.
Questa famosa lastra, con impresso il volto, l’ho fotografata ma adesso è stata spostata davanti all’imboccatura del camino.
Sono stati fatti scavi in cucina ed a circa due metri di profondità vennero trovati resti di ossa umane. Anticamente il luogo e le aree vicine ospitavano un cimitero.
Dagli anni 70 ad oggi, almeno due case del paese, presentano l’inquietante fenomeno dell’apparizione, sia di volti che corpi umani, nei pavimenti delle case.
Il mistero dell’apparizione delle facce sul pavimento a tutt’oggi non é stato spiegato dalla comunità scientifica e la Sociedad Española de Investigaciones Parapsicológicas (SEIP) asserisce che la cosa è reale ed autentica.
Solo i detrattori sono riusciti a spiegarlo asserendo senza dubbio alcuno che e’ opera dei proprietari dalla casa, che con qualche alchimia, sono riusciti a creare i volti.
Che dire, beati loro che risolvono con poco un problema scientifico che ricercatori e scienziati, dopo prove chimiche, fisiche, ricerche acustiche, con rilevatori di radiazioni elettromagnetici, infrarossi ed ultravioletto e ricerche paranormali, non sono riusciti a dare una spiegazione plausibile al fenomeno.
Anche pulire le figure con soluzioni chimiche non ha portato a nulla, solo una momentanea offusca tura dei volti, che dopo pochi giorni hanno ripreso il loro aspetto originario.
Le analisi chimiche del calcestruzzo hanno dato esito negativo per la ricerca di pigmenti di vernici. Altre prove sono state eseguite sigillato i volti con plastiche ma l’effetto non è servito a nulla, le facce cambiavano di espressione e si evolvevano come loro solito.
A tutt’oggi nessuna spiegazione del fenomeno. Durante e dopo la visita , ho avuto una leggera l’inquietudine per guardare la sofferenza espressa dai volti. Stessa inquietudine come quella che mi ha trasmesso il quadro “l’urlo” di Munch.
Nel corridoio della casa si possono visionare le foto delle immagini apparse negli anni , come una piccola galleria storico-fotografica ed alcune di queste foto sono presenti in questo articolo.
Perché sono andato a Belmez e’ presto detto facendo mie le parole del grande Fisico Emilio del Giudice:
“ Quale è il luogo in cui una persona razionale deve stare?
Deve stare nel mezzo dell’irrazionale che è quella cosa che ancora non si è spiegata.
L’irrazionale non è l’impossibile ma è quella cosa che esiste ma non si capisce, però si deve trovare il modo di capirlo.
Un razionalista deve studiare il mondo dell’irrazionale non alla luce della possibile truffa, come sono dediti alcuni detrattori pseudo-scientifici , ma alla luce di un fenomeno che in questo momento non capiamo, che se compreso, ci può rivelare aspetti meravigliosi della realtà.”
A proposito di questi detrattori pseudo-scientifici , ricordava lo scienziato Emilio del Giudice, che il rabdomante non rivela l’acqua con flusso laminare o stagnante ma con moto vorticoso e che la memoria dell’acqua è un fatto reale ed appurato a livello internazionale.
A cura del Dott. Cascini Sergio (www.nibiru2012.it)