Bastet, la regina dei gatti

Con questo articolo auguro a tutti voi, cari lettori, una serena settimana di ferragosto. Dedicatevi questo periodo, se non siete impegnati con le attività lavorative o di studio, per rallentare e prendervi il tempo necessario per il giusto riposo, dedicandovi alle cose che vi danno soddisfazione e piacere. Vi do comunque appuntamento a Domenica prossima, fato permettendo.

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I gatti erano molto importanti per gli antichi Egizi ed erano persino considerati semi-divinità.
Non solo proteggevano i raccolti e rallentavano la diffusione delle malattie uccidendo i roditori, ma si pensava anche che fossero la forma ‘fisica’ della dea Bastet. I gatti Le erano sacri e ferirne uno era considerato una grande trasgressione.
L’importanza di Bastet nel pantheon egizio potrebbe essere dovuta al grande valore attribuito al gatto domestico dagli egiziani.
Nella maggior parte delle case dell’antico Egitto, era presente una piccola statua di Bastet come forma di protezione domestica, spesso assieme all l’Utchat o occhio onniveggente.
L’effige di Bastet poteva essere appesa sopra la porta come deterrente per ladri e vandali o veniva messa sul fuoco per aiutare a scongiurare le malattie. Per chi viaggiava veniva indossato attorno al collo come amuleto, il quale portava con sé il potere della Dea.
Bastet era la figlia di Ra, sorella di Sekhmet, moglie di Ptah e madre di Mihos. Sin dalla Seconda Dinastia, Bastet fu adorata come una divinità, più comunemente nel Basso Egitto. La sua forma e i suoi poteri cambiarono nel corso degli anni. Si credeva che ogni giorno attraversasse il cielo con suo padre, il dio del sole Ra. Mentre la sua barca trascinava il sole nel cielo, lei lo vegliava e lo proteggeva. Di notte, si trasformava in un gatto per proteggere Ra dal suo più grande nemico, il serpente Apep.
Patrona del sole (in origine), della luna (secondo i Greci), dei gatti, delle donne e dei segreti, Dea della Protezione e del Piacere. Il culto di Bastet nacque originariamente attorno alla città di Bubastis, che prende il nome ispirandosi proprio a  quello della Dea. Fu probabilmente la dea egizia più famosa dopo Iside.
A coloro che erano in suo favore, dava grandi benedizioni, ma la sua ira era leggendaria.
Il suo culto era molto diffuso e,  chiamata anche Bast, era considerata (fra le altre cose) una potente dea del sesso e della fertilità, ma era anche riconosciuta come la dea della musica e della danza.
Dicevamo che in origine era una dea del sole, ma successivamente per il Pantheon greco divenne una Dea lunare.
È, quindi, una delle poche dee del sole che può anche essere classificata come dea della luna: i suoi occhi di gatto, luminosi,  ricordano la luna che riflette nella sua essenza.
Può essere invocata per aiutare con problemi riguardanti la vita domestica, situazioni lavorative e successo, ma anche per le questioni legate all’amore e alla buona salute.  Potete, anche, invocare Bastet per un aiuto più ‘serio’ se, ad esempio,  state cercando coraggio o  forza o se siete / vi sentite, in qualche modo,  in pericolo.
I colori delle candele da offrire a Bastet  per fare in modo che ci aiuti con la sua potente energia sono il rosso, il verde e il bianco.
Bastet può anche essere invocata, anche, per aiutare a bilanciare il nostro Chakra sacrale raccogliendo insieme diverse pietre preziose che simboleggiano il fuoco, tra cui il corallo, l’ occhio di tigre e l’ambra.
In questo caso la tradizione consiglia di accendere una candela arancione assieme a quella dedicata alla Dea. Ci aiuterà a simboleggiare l’energia arancione del Chakra sacrale.
Sia le donne che gli uomini sono attratti da lei, e lei accetta entrambi con pari dignità, lo spirito femminile della sua essenza può avere un effetto rinvigorente su coloro che cercano il suo lato sensuale.
Bastet, nella sua infinita saggezza, ci insegna a rilassarci, ci ricorda di immergerci nella bellezza, di usare il profumo liberamente e di abbracciare i movimenti aggraziati della danza. Bastet si rifiuta di prendere nulla troppo sul serio. Bastet è una dea saggia. che farà emergere il felino femminile / maschile che è in voi.

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