Piccolo rituale d’inizio autunno

L’autunno è cominciato, e abbiamo appena festeggiato Mabon.
La notte sta piano piano avendo il predominio sul giorno ed è ora di riflessione e pulizia approfittando degli ultimi doni della natura prima del riposo invernale.
Cosa dobbiamo lasciare andare o rilasciare nella nostra vita? Abbiamo una relazione, una situazione, un progetto che non sta andando come si deve, delle abitudini di cui vogliamo liberarci?
La pratica che vi descrivo questa sera serve proprio a questo: a mettere via le cose che non hanno funzionato in modo che nuovi progetti e opportunità trovino terreno fecondo per fiorire e crescere entro la prossima primavera.
Recuperatevi questo materiale:

• Un piatto fondo pieno di foglie cadute
• Una piccola ciotola di bacche o noci
• Una ciotola fonda e vuota
• Un ripiano che possa farvi da supporto / altare.

Questo è un rituale che viene fatto strettamente per sé stessi. Non ha bisogno di giorni / lunazioni / ore particolari, ma solo del giusto tempo e dell’accortezza di trovarvi all’interno temporale delle prime settimane d’autunno.
Prendete una foglia nominando ciò che è rimasto indietro e che non ha funzionato, lasciando cadere delicatamente la foglia nella ciotola vuota dicendo queste parole o simili.

“Vai in pace, ciò che non è fiorito nel raccolto della mia vita”.

Successivamente, prendete una bacca o una noce, nominando ciò che può essere portato avanti dai mesi precedenti e che sta funzionando; ponete anche questa nella ciotola vuota assieme alla foglia dicendo:

“Questo è il buon raccolto per sostenermi nei mesi a venire fino all’arrivo della primavera”.

Continuate finché non avrete dato un nome a tutto ciò che è perduto e guadagnato.
Prendete la ciotola delle cose di cui volete liberarvi e delle cose che invece avete ‘seminato’ bene e che stanno funzionando e spargetene il contenuto nella natura (in un bosco o in un prato) dicendo queste parole o simili

“Ciò che è perduto e ciò che è guadagnato sono ora liberati in egual misura.
Le benedizioni siano su tutto. È la mia vita.”

Concludete il tutto, se lo ritenete ringraziando le vostre forze divinità / forze spirituali di riferimento per tutto quello che fino qui avete ricevuto (anche le lezioni date dai fallimenti).

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