Celebrare Samhain
I primi giorni di novembre sono dedicati al ricordo di quelli che ci hanno preceduti al di là del velo.
Per gli amici della religione Wiccan, e per le tradizioni celtiche, è l’importante periodo della festa del Samhain, termine che deriva dalla parola in gaelico scozzese che identifica il mese di novembre; è la festa che segna la fine dell’estate e l’inizio della stagione invernale.
Secondo il calendario celtico l’anno si divideva in due stagioni: Geimredh, la stagione invernale, e Samradh, quella estiva; l’anno aveva inizio in novembre con una delle quattro feste consacrate, lo Samhain, e in quella occasione le cerimonie prevedevano l’accensione di grandi falò e il sacrificio di animali. Le fonti sono piuttosto avare di notizie sulle ricorrenze dei Celti, anche se molto è rimasto nel folklore.
Il Popolo della ‘Vecchia Quercia’ teneva in grande considerazione le feste, poiché riteneva fossero occasioni importanti dell’anno nelle quali festeggiare le diverse fasi della terra, ma anche momenti di accrescimento interiore e di connessione con i cicli della natura.
In occasione di questo particolare momento dell’anno, credevano che i morti ritornassero in terra e, per celebrare la loro venuta.
Al contrario delle celebrazioni cristiane, questa festa perde il senso di mestizia e di rimpianto per coloro che sono scomparsi e, diventa espressamente concreta di un rapporto quotidiano, continuo e costante tra il mondo dei vivi e quello dei morti.
Per i Celti il giorno iniziava con la notte e non con l’alba, per questo motivo le feste celtiche iniziavano al calar del sole del giorno precedente.
Per questa tradizione il giorno che segna la fine di una stagione, ed è quindi la vigilia di un nuovo ciclo, non appartiene a nessuno dei due, non è quindi né passato né futuro, ma viene definito un «tempo oltre il tempo» durante il quale è possibile, per coloro che sono addestrati, entrare nell’altro Mondo.
Tuttavia anche esseri magici e fatati, fantasmi e anime dei defunti possono entrare nel nostro, per questo è bene prestare attenzione a come ci si comporta e a quali forze si muovono.
Le Porte del Sidhe (l’aldilà celtico) si aprono e gli umani possono incontrare gli abitanti di altri piani di realtà.
Samhain è il più importante di questi momenti di comunicazione, poiché segna la fine di un anno. Il «velo del tempo» si solleva e si può visitare il mondo dei morti, così come è possibile che essi tornino tra i vivi. Questo ritorno inquietava, ma non suscitava terrore poiché, nel mondo celtico, i defunti non erano considerati pericolosi.
La tradizione popolare riferisce che durante la notte di Samhain si praticavano riti divinatori che riguardavano previsioni del tempo, matrimoni e la fortuna per l’anno venturo.
Ad esempio sbucciare una mela poteva diventare una divinazione sulla durata della vita: più lungo era il pezzo di buccia che si riusciva a tagliare senza romperlo, più lunga sarebbe stata la vita di chi la sbucciava.
Questo è il momento di mettere ordine negli obiettivi che ci proponiamo e di celebrare tutto ciò che abbiamo realizzato. È il periodo nel quale possiamo lasciarci prendere un po’ da una costruttiva melanconia, concedendoci un tempo per la riflessione e l’introspezione personale; pensiamo a quello che siamo, a come siamo arrivati fino a oggi e quello che desideriamo sia un possibile domani.
Il nostro presente lo dobbiamo a quelli che ci hanno preceduto.
Raccogliamo fotografie, cimeli e altri ricordi di familiari, amici o persino animali domestici passati dall’altra parte della strada.
Disponetele su un tavolo, un comò o un’altra superficie, insieme a diverse candele votive. Accendete le candele in loro memoria; mentre lo fate, pronunciate i loro nomi ad alta voce ed esprimi gli auguri e ringraziali per far parte della tua vita. Sedetevi in silenzio e prestate attenzione a ciò che vivete.
Accendete un piccolo falò all’aperto o in un caminetto o in un piccolo calderone.
Scrivete quello a cui volete porre fine su un foglio e gettatele nelle fiamme di Samhain mentre immaginate di liberarvene per sempre.
Muovetevi intorno al fuoco in senso orario e recitate / cantate le seguenti parole (o simili);
“Rilascio tutte le cose dell’ultimo anno che hanno causato un attaccamento negativo.
Preparo e accolgo con favore nuovi cambiamenti, nuove lezioni e nuove avventure.
Accolgo con favore nuove opportunità per crescere emotivamente, mentalmente e spiritualmente.
Così sia.”
Uscite, avvicinatevi il più possibile alla natura.
Fate una passeggiata meditativa solitaria in un’area vicino a casa vostra.
Osservate e contemplate i colori, gli aromi, i suoni e le altre sensazioni della stagione. Sperimentatevi come parte del Circolo della Vita e riflettete sulla morte e la rinascita come una parte importante della Natura.
Se il luogo che visitate lo consente, raccogliete alcuni oggetti naturali (foglie, bastoncini già caduti) e usateli per abbellire la vostra casa o il vostro altare.
Organizzate una serata per onorare i vostri antenati.
Godetevi un pasto in silenzio per onorare una persona cara scomparsa.
Preparate una ricetta di famiglia o un pasto che eravate soliti fare, magari in ricorrenze particolari.
Fotografie, gioielli o cimeli possono essere esposti durante la cena per aiutare a entrare in contatto con il defunto. Scrivete una lettera scritta a mano ai vostri cari seguita da alcuni ricordi detti a voce come se, chi ricordate, sia ancora in mezzo a voi.
Al termine brindate e siate felici per la compagnia reciproca.
Tutte queste cose le potete fare anche in compagnia di un partner o di amici cari che magari, conoscevano la persona (o le persone) che state commemorando…basta che rispettate silenzio e momenti di riflessione.