Rituale del solstizio d’inverno
Come ho scritto negli articoli precedenti, Yule è il momento del solstizio d’inverno; per molti pagani e neo-pagani è questo il momento di dire addio al vecchio e dare il benvenuto al nuovo.
Quando il sole ritorna sulla terra, la vita ricomincia.
La pratica che vi propongo oggi è tipica delle tradizioni magico / esoteriche del Nord Europa ed è una forma di ringraziamento, per le cose avute e passate, e di buon auspicio, affinché il nuovo ‘giro della ruota porti a compimento i nostri desideri e le nostre ambizioni.
Questo rituale può essere eseguito da un praticante solitario, maschio o femmina, ma è anche facilmente adattabile per un piccolo gruppo di persone.
Preparate un ripiano che vi possa fare da altare (va bene una tavolino) e abbellitelo per l’occasione.
Fate un bagno purificante prima del rito, e poi vestitevi in maniera semplice con abiti di cotone o altro materiale organico.
Potete posizionare al centro del vostro altare una corona di agrifoglio, un ceppo natalizio o un piccolo albero di natale e ai lati due candele (una a destra e una a sinistra) dai colori stagionali come il rosso, l’oro, il verde o il bianco.
Posizionate tre candele bianche per completare l’addobbo del vostro altare.
Non dimenticatevi un buon incenso a base di cannella o mirra.
Create un’atmosfera calda, accogliente e rilassante.
Mettetevi comodi e prima di cominciare create un po’ di silenzio dentro e fuori voi (se siete in compagnia invitate tutti i partecipanti a fare la stessa cosa) per ricordare come dovevano essere le cose per i nostri antenati in questo periodo dell’anno.
Il raccolto era stato portato e sapevano che in pochi mesi le loro scorte di cibo si sarebbero esaurite.
Era la stagione delle tenebre, il tempo in cui la terra tornava a dormire fino al ritorno della primavera.
Faceva freddo, spesso brutalmente, e la mancanza di preparazione poteva significare morte certa. Coloro che non hanno pianificato in anticipo potrebbero morire di fame, congelarsi o morire di malattia. I giorni erano brevi, le notti lunghe e doveva sembrare che la primavera non sarebbe mai tornata.
Nonostante tutto questo, i nostri antenati sapevano che nonostante l’oscurità della notte e il freddo nell’aria, presto la luce sarebbe tornata sulla terra, portando con sé la vita.
Questa notte, il solstizio d’inverno, dà il bentornato al Sole, l’ultimo datore di luce.
Accendete la prima candela e dite:
Stanotte è la notte del Solstizio,
la notte più lunga dell’anno.
Mentre la Ruota gira ancora una volta,
so che domani il Sole inizierà il suo viaggio di ritorno verso di noi.
Con esso, inizierà una nuova vita,
e sarà una benedizione dalla Terra per i suoi figli.
Accendete la seconda candela e dite:
È la stagione della dea invernale.
Stanotte celebro la festa del solstizio d’inverno,
la rinascita del Sole e il ritorno della luce sulla Terra.
Mentre la Ruota dell’Anno gira ancora una volta,
onoro il ciclo eterno di nascita, vita, morte e rinascita.
Accendete le candele bianche; spegnete tutte le fonti di luce tranne le candele che avete acceso.
Posizionatevi difronte all’altare e alzate le braccia verso il cielo e dite:
Oggi onoro la Dea della foresta,
la Madre della natura, che governa la stagione.
Ringrazio la bellissima Dea, le
cui benedizioni portano nuova vita sulla terra.
Questo dono ti offro stasera,
inviandoti le mie preghiere nell’aria.
Accendete il vostro incenso e mentre il fumo sale nel cielo notturno, meditate su quali cambiamenti vorresti vedere prima del prossimo Sabbat.
Riflettete sul periodo della stagione.
Anche se l’inverno è qui, la vita giace dormiente sotto il suolo.
Quali nuove cose porterai a compimento per te stesso quando tornerà la stagione della semina?
Come cambierai te stesso e manterrai il tuo spirito durante i mesi freddi?
Completate la pratica ringraziando nuovamente la Dea per tutti i doni che vi ha concesso.
Potete lasciare il vostro altare in essere e ogni sera, fino al capodanno, accendete le candele e rivolgete un pensiero alla Dea e ai vostri antenati chiedendo aiuto e prosperità per l’anno nuovo entrante.