Alchimia: l’anima dell’astrologia
La parola alchimia è comunemente usata per descrivere come, quando due entità o energie entrano in contatto, entrambe vengono cambiate dall’incontro e viene creata una nuova entità, o terza forza.
I quattro pilastri dell’esoterismo occidentale, alchimia, astrologia, ermetismo e cabala, condividono la convinzione comune che l’universo sia vivo, attivo e fondamentalmente interattivo. In altre parole, viviamo in un universo intelligente e partecipativo che risponde al nostro impegno con esso.
Alchimisti e astrologi sono in costante dialogo con la natura, e il dialogo è un processo di allineamento bidirezionale.
Fin dai primi tempi, gli alchimisti sapevano che i loro esperimenti potevano avere successo solo se condotti nei tempi astrologicamente appropriati.
L’alchimia porta gli astrologi in un territorio curiosamente familiare e avvincente, poiché i loro scritti e le loro illustrazioni hanno un contenuto profondamente astrologico.
Le illustrazioni che si trovano in tutti i testi alchemici sono potenti, evocative, spesso grottesche o inquietanti.
Ma le immagini alchemiche, come i simboli astrologici, risvegliano l’immaginazione. Possono essere intesi come provenienti dalle profondità della psiche umana, da diversi piani astrali oltre il nostro, dal mondo dei principi archetipici o dagli dei.
Gli astrologi possono osservare ed interpretare molto bene queste immagini perché, in fondo. riflettono la struttura dell’oroscopo.
L’alchimia è un processo iniziato dalla natura, ma che richiede uno sforzo umano consapevole per essere portato a termine.
Come gli scienziati naturali del loro tempo, gli alchimisti credevano di collaborare con il lavoro svolto dalla natura stessa per liberarne il suo pieno potenziale latente scoprendo lo spirito vivente dall’oscurità della materia.
Perseguivano la visione prometeica di accelerare i processi naturali estraendo i minerali embrionali dal grembo della madre terra e, nelle loro fornaci li sottoponevano a una serie di operazioni, utilizzando il fuoco per accelerarne artificialmente il processo di trasformazione.
Ciò che stavano facendo era in un certo senso sovversivo, poiché credevano che Dio fosse in divenire e avesse bisogno dell’assistenza dell’umanità per realizzarsi e manifestarsi a piena.
Queste idee erano ( e sono) considerate eresie, ma sono centrali nelle tradizioni ermetiche.
Proprio come gli alchimisti lavorano sulla materia nei loro alambicchi, così gli astrologi lavorano con il tema natale, dove il materiale può essere visto, riflettuto e interagito.
Gli oroscopi non esistono finché non sono fatti dall’astrologo.
Nell’atto di costruire un oroscopo, l’astrologo impone struttura e forma allo sfondo cosmico. L’universo non è più nel suo stato naturale, sconosciuto, invisibile, inconscio; l’ordine naturale delle cose è stato manomesso.
Questo atto da solo determina un cambiamento di consapevolezza e prepara la scena per la metamorfosi sia dell’osservatore che dell’osservato.
La lettura di un oroscopo è un processo rituale di divinazione in cui, se si attiva l’alchimia, si cambiano entrambe le parti.
Vivere e lavorare con l’astrologia ha un potente effetto cumulativo. Ogni atto astrologico di identificazione estende la nostra comprensione della psiche umana, risveglia e accelera l’evoluzione della sua espressione e contribuisce alla crescita della coscienza.
Il mito dell’alchimia ci dice che la coscienza nasce dall’esperienza degli opposti, simboleggiata da spirito e materia, sole e luna, e personificata come il re e la regina alchemici.
L’opera alchemica descrive come la prima materia, o stato originario di totalità inconscia, sia inizialmente divisa, dilaniata, e come, attraverso una serie di operazioni, gli opposti si riuniscano nel ‘mysterium coniunctionis’ (“mistero della congiunzione”, citando Carl Jung ), o matrimonio mistico.
Il prodotto finale di questa unione è un’entità misteriosa e potente conosciuta come la pietra filosofale, in cui si subisce l’esperienza degli opposti, non alla cieca, ma nella consapevolezza vivente.
L’alchimia è riemersa nel Novecento in un contesto nuovo, nell’animo umano.
Nel suo lavoro con i pazienti, Carl Jung scoprì che temi e le immagini alchemiche erano ancora molto vivi all’interno della psiche umana, spesso emergendo spontaneamente nei sogni e nelle visioni di pazienti che consapevolmente non ne sapevano nulla.
Jung riconobbe che l’alchimia, con le sue immagini della relazione sacra e della redenzione della materia, descriveva il potenziale intrinseco della psiche e la spinta verso l’integrazione. Riconobbe anche che, la famosa Tavola di Smeraldo cioè la ‘ricetta’ per la creazione della pietra filosofale, non era altro che una sintesi del processo di individuazione che aveva accuratamente mappato nella sua pratica clinica.
Le persone possono cambiare e cambiano nel tempo e l’alchimia segue la misteriosa natura del cambiamento, attraverso le fasi simboliche di smembramento, morte e rinascita che sono il modello fondamentale di tutte le iniziazioni.
Il cammino iniziatico è fondamentalmente interiore. Un approccio alchemico implica la partecipazione deliberata alle varie fasi dell’opera fino a quando non torniamo al nostro io più profondo e alla comprensione più fondamentale della nostra stessa natura (la nostra casa). Tutto torna ed è lì proprio all’inizio, nel tema natale.
È solo questione di rendersi conto che non c’è nessun altro posto dove andare.
Proprio come il sentiero iniziatico non è per tutti, così il lavoro alchemico non è per i deboli di cuore.
Ma se abbiamo il coraggio di rimanere con il processo, di mantenere accesi i fuochi alchemici ed entrare sempre più profondamente e fantasiosamente nel suo simbolismo, gradualmente il nostro pensiero si espande oltre le percezioni polarizzate che ci hanno reso estranei da noi stessi, gli uni dagli altri e dal mondo.
Gli alchimisti, ovviamente, stavano lavorando con i sette pianeti visibili, delimitati da Saturno. Eppure è chiaro che erano intuitivamente consapevoli dei principi che ora associamo ai tre pianeti esterni, Urano, Nettuno e Plutone; principi che sembrano trovare il loro posto nello schema alchemico come gli aspetti dell’anima.
I testi e le immagini alchemiche rivelano che è solo all’interno dell’anima individuale che le misteriose trasformazioni possono avvenire, ed essere restituite al mondo.
Inizialmente immersi nel caos inconscio, o nella prima materia, del tema natale, i pianeti esterni sono contaminati da influenze storiche e non abbiamo altra alternativa che continuare ciecamente a perpetuare e proiettare il “potente deposito dell’esperienza ancestrale” sul mondo , credendo nel contempo di funzionare come individui.
I processi alchemici descrivono, in termini simbolici, come gli archetipi planetari sepolti possono essere purificati e liberati dalle loro distorsioni ereditate.
Il salvataggio dell’anima individuale dal peso della storia umana è uno dei maggiori contributi dell’alchimia alla pratica dell’astrologia psicologica contemporanea. L’alchimista/astrologo che intraprende questo lavoro partecipa alla creazione della coscienza.
In definitiva, il viaggio alchemico è un processo molto semplificante. La fase finale di tutte le iniziazioni è completare il cerchio e tornare al mondo, per condividere con gli altri le intuizioni e i doni ricevuti durante il viaggio.
Gli iniziati sono riconosciuti dalla loro ordinarietà e dalla loro serena gioia e dal modo in cui le cose vengono toccate e redente nel corso della loro vita quotidiana.