Mozart, genio e mistero.
La sua appartenenza alla Massoneria, il carattere esoterico di alcune sue composizioni, il suo possibile assassinio e la scomparsa della sua tomba, sono alcuni degli enigmi che circondano la figura del grande compositore.
Johannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart nasce a Salisburgo, in Austria, il 27 gennaio 1756.
Alcuni ricercatori che hanno studiato la sua complessa personalità lo hanno definito “maniaco-depressivo con tratti paranoici”. Genio e follia sono vicini, e Mozart è stato senza dubbio un grande, con una vita piena di luci e, anche, tante ed enigmatiche ombre.
La sua appartenenza alla Massoneria è molto ben documentata.
Il 14 dicembre 1784, all’età di 28 anni, iniziò come apprendista in una piccola loggia viennese chiamata ‘Alla Benrficienza’ (Zur Wohlt’tigkeit ).
Mozart fece presto carriera come massone.
Nel giro di poche settimane, il 7 gennaio 1785, salì al grado di Compagno, e lo fece nella più importante loggia di Vienna, ‘Alla vera concordia’.
Il 22 aprile dello stesso anno era già Maestro presso la Loggia, ‘Alla speranza coronata ‘.
La sua fama e le sue incredibili capacità musicali hanno permesso a Papa Clemente XIV di eleggerlo a Cavaliere dello Sperone d’Oro a soli 14 anni.
A quell’età l’Accademia Filarmonica di Bologna, infrangendo le regole che stabilivano il minimo per essere nominato accademico in 20 anni, lo ammise al suo seno con la categoria di compositore.
Il rapporto di Mozart con la Massoneria iniziò in realtà molto prima del suo ingresso formale nella Loggia ‘Alla Beneficenza’.
La sua famiglia, infatti, sin dal XVII secolo, era legata all’antica muratura operativa, cioè all’ermetica corporazione dei costruttori.
Nel medioevo , muratori saggi costruttori di chiese e cattedrali formarono associazioni di mutua assistenza (gilda) con funzioni economiche analoghe a quelle delle corporazioni medievali.
Durante i lunghi lavori di cantiere (spesso lontani dalle abitazioni d’origine) condividevano la stessa casa, che chiamavano loggia, la quale era anche il luogo in cui impartivano gli insegnamenti della loro ‘Arte Reale’ agli apprendisti, avendo cura che la loro conoscenza sia tenuta nel segreto più assoluto.
Ebbene, il bis-bisnonno di Wolfgang, David Mozart, era un muratore e un capomastro, così come il suo bisnonno Franz.
Come risultato della sua precoce familiarità con i principi della ‘Grande Architettura, nel 1767, quando Mozart aveva 11 anni, compose un brano (lied, canzone) di ispirazione massonica per la figlia del dottor Joseph Wolff, che oltre ad essere un massone curò lo stesso Mozart dal vaiolo.
Nel 1772 mise in musica un testo rituale massonico intitolato ‘Oh, Holy Union of Brothers’, e un anno dopo lo fece con un’opera del massone Tobías Philipp von Gebler, con il quale avrebbe condiviso l’affiliazione alla loggia di Vienna ‘Alla vera Concordia’.
Con l’avanzare del XVIII secolo, la presenza di nobili nella massoneria speculativa divenne sempre più numerosa: Luigi Filippo d’Orleans, cugino del re Luigi XVI , era Gran Maestro in Francia ; in Inghilterra, quella posizione era sempre ricoperta da un membro della nobiltà dal 1721; Federico II di Prussia era un massone… si diceva addirittura che diversi cardinali vaticani fossero massoni.
Nel 1751 papa Benedetto XIV emise una bolla che condannava le attività massoniche.
Nonostante questo e la feroce opposizione che avevano in quasi tutti i livelli politici, economici e sociali, molti cattolici furono comunque iniziati nelle attività delle logge .
Come massone, Mozart non sfuggì a queste convulsioni politiche.
Di tutte le sue opere di ispirazione massonica, il più famoso è senza dubbio Il flauto magico, la cui genesi ebbe un espresso intento politico.
La cerimonia di incoronazione di Leopoldo II a re di Boemia si sarebbe tenuta a Praga il 6 settembre 1791 e la compagnia d’opera aveva commissionato a Mozart un’opera per i festeggiamenti ufficiali.
A Mozart parve l’occasione perfetta anche per comporre qualcosa di speciale che servisse da propaganda alla confraternita per riguadagnare parte del prestigio perduto.
Fu il librettista massone Emanuel Schikaneder che ebbe l’idea di scrivere un’opera basata sulla favola per bambini di Cristoff Martin Wieland dal titolo ‘Lulu or The Magic Flute’ e Mozart si mise immediatamente all’opera.
Il flauto magico è carico di simbolismo massonico ed il libretto trova anche una facile interpretazione nel contesto politico di quel momento.
La vicenda narra di Sarastro, un presunto sommo sacerdote malvagio, il quale tiene prigioniera la principessa Pamina nel suo palazzo.
Questa è la figlia dell’apparentemente gentile Regina della Notte, che vuole salvarla.
Il principe Tamino si innamora di un ritratto della principessa e giura di salvarla dal suo rapitore. Per aiutarlo nell’impresa, le Dame della Notte gli regalano un flauto magico, e Papageno, un semplice uccellino che lo accompagna, un rintocco di campane magiche.
Il finale è felice, come ovvio, ma con una svolta sorprendente: la regina della notte inizialmente gentile si rivela essere il cattivo della storia, e il presunto malvagio Sarastro, è il bravo ragazzo che ha rapito Pamina per liberarla dalla nefasta influenza di sua madre.
L’interpretazione politica dell’opera e dei personaggi era evidente: la malvagia regina della notte era María Teresa, la reggente che reprimeva vigorosamente le attività massoniche.
Il regno delle tenebre non era altro che quello della Chiesa cattolica.
Sarastro, il Gran Sacerdote del culto di Iside e Osiride, rappresentava la Massoneria e il suo Gran Maestro, che aiutò l’umanità insegnandole la buona via e i doni della loro segreta saggezza.
Ha anche incarnato globalmente tutti gli imperatori che erano stati favorevoli all’attività delle logge Come Francesco I e Giuseppe II, di cui volevano che il nuovo imperatore Leopoldo seguisse l’esempio.
C’è anche, ovviamente, una lettura chiaramente massonica poiché il suo obiettivo era quello di rivendicare l’immagine dell’organizzazione.
L’azione si svolge nell’antico Egitto , e va notato che la Massoneria di Vienna seguiva il rito chiamato Misraim , che ha le sue radici negli antichi culti e nella conoscenza dell’Egitto.
Il set originale è stato caricato con riferimenti a questo proposito.
Il tempio di Sarastro appariva affiancato da sfingi e, scritta su una piramide, c’era l’iscrizione: “Chi percorre questo difficile sentiero sarà purificato dalla terra, aria, fuoco e acqua”, un chiaro riferimento esoterico ai quattro elementi.
Numerose sono anche le allusioni al numero tre: tre sono le Dame della Notte e tre sono i bambini saggi; il principe Tamino deve superare tre prove e sono tre i mondi che l’opera riflette, il mondo oscuro del male della Regina della Notte, quello di Sarastro illuminato dalla luce della saggezza e il mondo dell’umanità cieca e ignorante rappresentato dal Papageno semplice.
Il flauto magico mostra il percorso di iniziazione che l’uomo deve percorrere per uscire dalla sua ignorante cecità e raggiungere la luce che gli permette di contemplare la verità.
Questo è il percorso che, nel dramma, percorre il Principe Tamino, superando prove e raggiungendo un livello di saggezza superiore che gli permette di vedere ciò che prima era nascosto, ovvero la bontà di Sarastro e il male della Regina della Notte.
Questo, in sintesi, è il percorso di iniziazione che offre la Massoneria.
Tra i tanti misteri che circondano il famoso compositore, non poteva mancare quello della sua prematura morte.
Tutto iniziò quando un personaggio, pare anonimo, contattò il grande musicista per chiedergli di comporre un requiem in cambio di una grossa somma di denaro.
Questo modo segreto e anonimo di commissionare un’opera non era normale, ma viste le difficoltà finanziarie che stava attraversando, Mozart accettò e, terminata la cantata massonica ‘”Alto annunci la nostra gioia”, la sua ultima opera completa, si dedicò completamente alla nuova composizione. All’improvviso la sua salute peggiorò in modo allarmante.
Tuttavia, nessuno si aspettava un esito fatale poiché, il 4 dicembre, convocò alcuni amici ai quali illustrò le parti già finite le parti già della sua composizione.
Tuttavia, durante la mattina del 5 dicembre pieno di debiti, morì per causa di forti febbri reumatiche alla presenza di sua moglie Konstanze Weber, della sua sorella minore Sophie e del suo caro amico e discepolo Süssmayr.
Il Requiem fu lasciato incompiuto.
Presto si diffusero voci, anche sulla stampa, le quali affermavano che Mozart fosse stato assassinato. In effetti, Mozart stesso contribuì a tali sospetti.
Nell’ottobre 1791, sentendosi già malato, confidò a sua moglie la convinzione che egli era stato avvelenato; le dicerie dell’epoca indicavano Süssmayr come l’autore del presunto avvelenamento, in quanto si sussurrava che quest’ultimo ne fosse l’amante della moglie.
Süssmayr, per inciso, fu anche colui che finì di comporre il famoso Requiem in modo che Konstanze potesse riscuotere la somma patuita.
Un altro sospettato del presunto avvelenamento di Mozart fu il militare e massone Franz Hofdemel.
Margarita, sua moglie , era una studentessa di Mozart e rimase incinta.
Il giorno dopo la morte di Wolfgang, Hofdemel aggredì brutalmente la moglie, per poi suicidarsi.
La paternità del bambino che Margarita portava in grembo fu immediatamente attribuita a Mozart, e la vulgata popolare disse che il marito caduto in disgrazia cercò di ucciderla per questo, togliendosi poi la vita.
Anche la Massoneria fu accusata.
La morte sarebbe stata la punizione imposta per aver rivelato conoscenze e rituali ne Il Flauto Magico che dovevano rimanere segreti all’interno delle logge.
Il fatto che il già sospettato Hofdemel fosse un massone diede le ali a questa teoria.
Ma, senza dubbio, il candidato più famoso all’omicidio di Mozart fu il compositore Antonio Salieri.
Il movente non sarebbe stato altro che pura invidia ispirata alle capacità geniali di Mozart.
Secondo alcuni biografi, lo stesso Salieri, prima di morire, affermò di essere la causa della morte di Mozart.
Questa possibilità ha ispirato il dramma di Pushkin ‘Mozart e Salieri’, poi trasformato in opera del compositore russo Nicolai Rimsky-Korsakov.