La bardana.

Arricchisco la sezione dedicata alle piante e alle erbe presentandovi questo interessante vegetale perenne, piuttosto comune in molte zone d’Italia (è considerata anche infestante), che cresce in maniera spontanea specie nei terreni incolti e sui sentieri di bassa montagna.
Il nome scientifico della bardana è ‘Arctium iappa’.
Il nome Arctium, come tanti altri, fu introdotto nella sistematica da Linneo, ma sicuramente l’origine è più antica.
Arctium in greco vuol dire orso. Probabilmente si fa riferimento alla villosità e all’aspetto ispido della pianta.Il nome della specie potrebbe derivare dal celtico: llap che in questa lingua vuol dire “mano”. Infatti, il fiore, come una mano si attacca a qualunque cosa gli passi vicino. Mentre un’altra etimologia lo fa derivare dal greco: labein (attaccarsi), riferendosi sempre al fatto che il frutto si attacca ai vestiti e ai peli degli animali.
La pianta è conosciuta fin dall’antichità come ortaggio e pianta medicinale.
Nell’antica medicina popolare era antidoto contro i morsi dei serpenti velenosi e dei cane affetti da rabbia; ciò indica quanto valore si attribuisse alla capacità della bardana di “penetrare” in profondità e di “attaccare” con i fiori uncinati.
Essa è dotata di una forte radice che si infossa in verticale sino ad un metro di profondità ed è dotata proprietà diuretiche e depuratorie, antisettiche e cicatrizzanti.
Da sempre, infatti, è conosciuta come la pianta dermopatia per eccellenza, a livello terapeutico la bardana s’impiega per la cura delle dermatosi di vario genere, legate a disordini biologici e metabolici.
La bardana, perciò, è particolarmente valida nel trattamento dell’acne, dermatiti, eczema, seborrea, forfora e psoriasi, grazie alla presenza di composti polinsaturi, acidi fenolici dotati di proprietà antibiotica, antibatterica e antiflogistica.
In fitoterapia è inoltre usata per la sua attività depurativa, (stimola la funzionalità biliare ed epatica) ipoglicemizzante ipocolesterolemizzante, lassativa e antireumatica.
La radice di questa pianta contiene lignani, vitamine del complesso B, amminoacidi, oligoelementi, sostanze amare, tannini e resine; ma soprattutto è costituita da inulina, che svolge un’azione drenante e purificante del sangue, che favorisce l’eliminazione delle tossine, cioè i “rifiuti” delle diverse reazioni metaboliche dell’organismo.
Il suo impiego è di aiuto e di sostegno in questa importante attività esercitata dal fegato, reni, intestino e pelle, considerati gli emuntori naturali. Il risultato di un buon drenaggio consiste in un potenziamento dell’attività epatica e biliare, della diuresi, del transito intestinale e della regolazione della secrezione sebacea. L’uso terapeutico è quindi consigliato nel trattamento di diabete e iperglicemia, nel qual caso va assunta sotto stretto controllo medico, per la conseguente interazione con gli ipoglicemizzanti di sintesi, per combattere colesterolo, iperuricemia che causa i reumatismi e gotta.
Di questa pianta si utilizzano la radice fresca (l’essiccamento la rende quasi inattiva), le foglie e i semi.
Potete preparare un ottimo decotto per sfruttarne le l’azione disintossicante, drenante e purificante per la pelle procedendo nel modo che vi descrivo.
Prendete un cucchiaio da cucina di radice di bardana preferibilmente fresca ma che trovate a prezzi veramente economici, purtroppo essiccata, anche su Amazon (circa 6 € per la busta da 100gr) ed in erboristeria.
Mettetela assieme ad una tazza di acqua fredda a bollire per qualche minuto.
Lasciatela poi in infusione per almeno altri 10 minuti a fuoco spento.
Filtrate l’infuso e bevetelo lontano dai pasti.
Questo decotto può essere anche utilizzato come lozione per uso topico, destinato a pelli grasse, asfittiche, con punti neri e predisposte all’acne o alla seborrea.
Le foglie fresche pestate e applicate sulle punture di zanzare, vespe, api e calabroni calmano rapidamente il dolore e diminuiscono il gonfiore.
Mentre può essere utilizzato il succo delle foglie fresche per frizioni al cuoio capelluto grasso.
In commercio trovate anche l’estratto madre di bardana, che ha gli stessi effetti del decotto, da assumere in pratiche gocce (fino a 120 al giorno).
Ovviamente questa fantastica erba viene utilizzata anche per scopi magici.
Solitamente ne viene utilizzata la sola radice; bruciandola come se fosse un incenso si ottiene un ottima fumigazione dalle caratteristiche purificatrici ottima per utilizzarla nei rituali di pulizia dei propri strumenti e spazi magici.
Alcuni pezzetti messi in sacchettini o semplicemente portati con se in tasca o nel portafoglio costituiscono ottimi amuleti per tenere lontano persone ed energie negative.
La bardana è posta sotto l’influsso di Venere.

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