Cos’è la Cabala
Ripropongo questo articolo (lo avevo già proposto due anni fa nel precedente blog e mi dispiaceva andasse perso) proveniente da un sito che a mio avviso dovrebbe essere assolutamente visitato per chi vuole approfondire gli studi della scienza e della filosofia esoterica : www.fuocosacro.com.
Continuo con il recupero dei vecchi articoli non indicizzati e con qualche problema di impaginazione.
Il materiale che ho pubblicato comincia ad avere un certo ‘volume’, quindi se leggendo qualche articolo trovate errori o imprecisioni palesi vi sarei molto grato se me li segnalate.
Vi auguro buona lettura.
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Nell’immaginario pseudoesoterico moderno la Cabala sembra essere divenuta il fulcro portante di ogni pratica occulta.
Traviata da menti sofisticate, nella sua essenzialità, riveste oggi, nella sua forma corrotta e non tradizionale, ruolo di madre di ogni illusione, e di panacea di ogni bisogno.
Sembra quasi che le pratiche occulte di tanti sedicenti maghi e profeti, non avessero senso prima dell’avvento della Cabala, che le sintetizza e le moltiplica, come uno specchio infranto rimanda mille e mille frammenti di luce.
Ovviamente tali bagliori sono distorti, in quanto il frammento di uno specchio non è uno specchio, e sorriso e ghigno divino si perdono nella follia della mente umana non educata.
Sigilli, evocazioni, invocazioni, magia, e via discorrendo sembrano animarsi e nobilitarsi di incanto, quando vengono affiancati dal termine Cabala, ma quello che appare non è, in quanto tale degenerazione è solamente uno degli aspetti della caduta involutiva a cui il nostro genere sembra oramai avviato senza alcun freno.
Indubbiamente è impresa improba parlare di Cabala, e quindi forse è decisamente più fattivo procedere a rettifica di quanto domina nell’immaginario pseudoesoterico.
La Cabala non è un segreto, in quanto non sussistono segreti, ma sussiste la pratica e la non pratica, che portano alla conoscenza e alla ignoranza, e in definitiva alla consapevolezza e non consapevolezza del SE.
Muovendomi su questa ottica, per prima cosa andrò ad elencare cosa non è la Cabala, che come un serpente sembra avere mutato forma passando da segreto iniziatico, a curioso camaleonte per ogni prurito esoterico o occulto.
La Cabala non è una disciplina che si è sviluppata nel Medioevo.
La Cabala non è neppure una disciplina arida e moraleggiante, riservata a pochi.
La Cabala non è formulario per creare talismani, o riti.
La Cabala in se non permette viaggia astrali.
La Cabala non può essere insegnata, in quanto implica una comunione diretta con il fluire della conoscenza che essa rappresenta, e chi lo fa palesa solamente arroganza e ignoranza.
La Cabala non è neppure uno scrigno che racchiude la potenza per governare le leggi dell’Universo.
La Cabala non è ebraica, infatti sussiste una Cabala ebraica, una cristiana, una egiziana, una assira, e via discorrendo.
Cabala è ricevere e trasmettere al contempo.
Essa è fondante su questi due moti di dare e di prendere, fusi in un unico continuo e sferico sigillo di conoscenza intima.
Cabala è quindi tradizione intima, su cui fondare il Tempio Intimo.
Ma tale termine non nasce e non muore, certamente sull’immaginario e sul novero fornitoci dallo sfaldamento concettuale moderno che ruoto attorno alla Cabala ebraica.
Ebbene il grande inganno, la grande illusione risiede proprio in questa sottile differenza.
La Cabala ebraica, è la tradizione storica culturale del particolare rapporto fra i saggi del popolo e il divino e le sue manifestazioni.
Tale realtà si è voluta poi piegare, in cerca di un perverso sensazionalismo e di una mistica investitura, all’accostamento con ignoranze magiche che poco hanno con essa a che spartire, e frutto di retroterra culturali difformi.
Ciò che viene piegato, non è ciò che era.
Dopo avere elencato quello che la Cabala non è, andiamo ad analizzare ciò che effettivamente essa rappresenta.
La parola Cabala deriva da una forma intensiva del verbo Qabol ( ricevere ), quindi la Cabala è tradizione che si trasmette, o meglio la forma esteriore della tradizione: il mezzo.
Infatti il contenuto della tradizione è intimo e affiora le proprie radici nello spirito dell’iniziato, che si ricollega allo spirito del dell’Assoluto non manifesto.
Attraverso il semplice studio dell’albero della vita, ci fermeremo comunque alla parte mentale ed esteriore dello stesso, mentre dobbiamo ricercare la comunione fra oggetto di studio e soggetto dello studio, in modo che siano cosa unica.
L’essenza della Cabala si trasmette, per moto proprio, a chi è veramente ricettivo: in grado di farsi fecondare da essa.
L’unica ricerca possibile è quella mistica ( irrazionale intuitiva ), anche se è bene dirlo non è esente da rischi e pericoli.
Quattro entrarono nel pardes: Ben Azzai, Ben Zoma, Aher e rabbi Akiva.Ben Azzai diede un’occhiata e morì.
Ben Zoma diede un’occhiata e impazzì.
Aher tagliò le piante.
Rabbi Akiva emerse in pace. (Aher fu un rabbino eretico, che lasciò il giudaismo per abbracciare il sistema gnostico duale)
” SONO QUELLO CHE SONO” rispose Dio a Mosè.
L’Assoluto non può essere definito con umane e corrotte parole, ma è necessario una serie di simboli di manifestazioni su cui meditare e raggiungere l’estasi della conoscenza.
Questa è Cabala: la ricomposizione fra uomo di conoscenza e Assoluto.
La Cabala cristiana ebraica affonda le radice nella Bibbia, più precisamente quella ebraica nel Zohar ( libro splendente, sintesi cosmogonica e mistica della Bibbia ).
Sussiste una Filosofia Universale e Perenne, che si trasmette attraverso le Religioni, l’architettura, il simbolo, la letteratura, e la musica: le espressioni più alte dell’essere uomo.
La Bibbia, come ogni altro testo religioso, attraverso simbologie, storie, aneddoti, immagini, ci narra non solo la storia dell’uomo, ma anche quella delle manifestazioni del divino: cosmogonia e teogonia.
Attraverso un “uso” enunciativo della parola, ci fermeremo a quanto è manifesto, attraverso un uso evocativo della parola ci immergeremo nel lago sottostante.
Lo studio della Cabala, è rendere VIVA la parola scritta. Attraverso le sacre scritture le religioni, in forma immaginifica, ci narrano: l’esistenza di Dio, le leggi che regolano la creazione, il perché dell’umano essere la via della salvezza, il dualismo fra bene e male.
Ogni sistema cabalistico è una rilettura in chiave esoterica, di quanto manifestato nella Sacre Scritture.
Viene quindi superato il piano letterale e morale, per immergersi in quello simbolico esoterico, alla ricerca di quanto si cela oltre al mito. In definita cos’è la Cabala?
Lo studio metafisico e metapsichico delle Sacre Scritture, rese vive dall’intuizione irrazionale, che rendono coincidente l’uomo di conoscenza, al percorso che lo riporterà all’Assoluto, passando per le sue singole manifestazioni, sefirot, e coincidendo con ognuna di esse.
Ogni manifestazione una prova: demoni e angeli come un gioco di specchi contrapposti.
La Cabala può essere solo cabala estatica.
Il fine del matrimoni tra donna e uomo è l’unione.
Il fine dell’unione è la fecondazione.
Il fine della fecondazione è la procreazione.
Il fine della nascita è l’apprendimento.
Il fine dell’apprendimento è trasmutare la natura umana.
Il fine della trasmutazione umana è la coincidenza con il divino.
Il fine della coincidenza con il divino è l’estasi dell’Assoluto.
La Cabala è una codifica simbolica, che deve essere sepolta nel nostro intimo in modo tale che come un seme germogli, portando la vita della Conoscenza ove prima vi erano la morte dell’ignoranza.